E’ arrivato purtroppo molto inaspettato il momento di salutare un caro amico.

Vittorio Mortara ha contribuito a fondare A.IT.A. Piemonte e ne è stato il primo presidente. I suoi ruoli negli anni sono cambiati, ma la sua partecipazione, la sua disponibilità e la sua presenza sono sempre stati un punto fermo. Sempre presente a ogni Giornata Nazionale dell’Afasia, per raccontare ai passanti nelle piazze o agli utenti negli ospedali che cosa è l’Afasia. Sempre in movimento per trovare la soluzione migliore, che fosse il vivaio per acquistare le piante da vendere per la raccolta fondi o per inventare e realizzare un appoggio di legno per poter giocare a carte con una sola mano. Vittorio era sempre un riferimento, per sua moglie Giuliana, che ha accompagnato fino all’ultimo saluto e per ogni persona che lo ha conosciuto.

Il suo sorriso dolce e la sua riservatezza erano una caratteristica distintiva: sempre attento e discreto, allegro, di compagnia: che si trattasse di partecipare al Congresso Nazionale come ai corsi di cucina, alle visite culturali come all’organizzazione delle feste o dei mercatini: su Vittorio si poteva sempre contare.

Un dono prezioso è stato, durante i mesi del Covid e i collegamenti a distanza, ascoltarlo quando ci leggeva il libro sulla sua vita che aveva scritto per i famigliari ma che aveva deciso di condividere anche con noi: i suoi racconti ci avevano fatto uscire dall’isolamento in cui ci trovavamo e ci avevano fatto sentire vicini, uniti, e la storia delle galline che dal tetto dell’Isef cadevano su Corso Tassoni ci aveva regalato delle belle risate, piene di affetto e condivisione.

Vittorio: era impossibile non volerti bene, sei stato per noi amico, guida, sostegno, un vero esempio.

I momenti dei saluti arrivano sempre troppo presto, ancora di più quando sono inaspettati. Vogliamo sperare che ora tu sia ricongiunto alla tua Giuliana e che da lontano il tuo sorriso continui a scaldarci. Noi ti salutiamo immaginandoti di nuovo sulla tua moto rombante mentre vai a ballare…

Arrivederci Vittorio e grazie per aver camminato insieme a noi.