È il mese di gennaio del 1997 e sono le 16,30; sono andata a prendere mia figlia a scuola.
Mentre guido per ritornare a casa ho sentito una forte pressione sopra la mia testa: come se una mano mi schiacciasse. Non sono spaventata perché non capisco cosa mi sta capitando; cerco di parlare a mia figlia ma non riesco.
Decido di non andare a casa mia ma da un’amica, per chiedere aiuto.
Parcheggio, e a fatica cammino verso il citofono di M.: è mia figlia che parla con lei; saliamo in casa.
Subito M. telefona a mio marito che da Pistoia parte per Torino.
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