L’arte ti appartiene?

Alcuni nostri amici afasici, impegnati in un percorso al Castello di Rivoli – Museo di Arte Contemporanea, si sono resi disponibili in un progetto di arte sociale partecipata, rispondendo alla domanda:

L’arte ti appartiene?

Scopriamo insieme le loro risposte:

Paolo ci dice:
L’Arte appartiene a tutti, tutti appartengono all’Arte.

Annamaria ci dice:
Arte … è l’Arte!!!

Alfredo scrive:
Sì, in quanto ogni opera si apprezza a seconda di come io reagisco.

Maria scrive:
SI’! Non solo mi appartiene, ma è parte di me perchè è sempre con me anche quando sembra che non sia importante, è molto bello!!

2017-05-09T12:31:06+02:00ANGOLO AFASICO, museo che emozione|

Il Master di resa accessibile degli audiovisi

Il Corso di formazione sulla resa accessibile del documentario, promosso da Fondazione Carlo Molo onlus, Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema e Sub Ti Access, nell’ambito del progetto “Torino + Cultura Accessibile”, realizzato con il contributo della Compagnia di San Paolo e con il patrocinio dell’Università degli Studi di Torino, sta giungendo all’ultima settimana di lezioni in aula.

I ragazzi selezionati, provenienti da varie sedi italiane e alcuni anche dall’estero hanno analizzato gli aspetti della resa accessibile dei documentari, riflettendo sugli aspetti tecnici e semantici ed entrando nel dettaglio delle specifiche necessarie alla realizzazione del prodotto.
Terminate le lezioni nei locali della Film Commission, i ragazzi stanno per affrontare la fase del tirocinio.
Divisi in due gruppi, produrranno una resa accessibile e un’audiodescrizione dello stesso prodotto audiovisivo, che rappresenterà la tesina conclusiva di quanto studiato. Il frutto del loro lavoro verrà presentato alla cittadinanza in una serata aperta al pubblico.

(Nelle foto, alcuni partecipanti insieme a Denis Brotto, uno dei docenti del corso)

La mostra Rinascimento con gli occhi di Roberta

La nostra cara amica Roberta ha partecipato non solo in qualità di caregiver di suo marito, ma soprattutto di appassionata, alla visita che abbiamo svolto venerdi’ 19 febbraio alla mostra “Rinascimento” di Adrian Villar Rojas presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Al termine della visita ha voltuo condividere con noi le sue sensazioni sull’esperienza….grazie Roberta e alla prossima!

IL RINASCIMENTO SECONDO ADRIAN VILLAR ROJAS
Già dal primo momento mi appare chiaro che sto per partecipare ad una mostra originale.
Nessun cartellone pubblicitario sui muri o nel giardino della Fondazione Sandretto Rebaudengo di Torino.
Solo una facciata molto pulita ed un nido di uccello argentino posto sul tetto della Fondazione.
Dentro, al posto degli impiegati pronti a dare informazioni, depliant e a staccare biglietti d’entrata, un muro bianco e un corridoio, con qualche borsa, qualche giaccone, qualche scarpa qua e là secondo un ordine dato dall’artista con criteri a noi sconosciuti.
I miei amici iniziano chi a brontolare, chi a trovare inquietante tanto vuoto.
Nessuna luce, nessuna presa elettrica, nessun calore artificiale. L’artista ha eliminato tutto ciò che è eliminabile, lasciando lo spettatore solo.
Dal corridoio si raggiungono due stanze, una totalmente differente dall’altra.
Una completamente buia e vuota, mi fa pensare ad una grotta, ad un anfratto nel quale rifugiarsi quando non si ha più nulla, quel luogo mi accoglie e mi rasserena, mi pare la spiaggia per il naufrago, il rifugio per l’alpinista sperduto tra i ghiacci, l’altra illuminata solo dalla luce solare è invece piena, è un luogo pieno delle creazioni dell’artista.
Entrata in questa grande stanza, vedo monumenti della natura adagiati sul pavimento a ricordare un tempo finito, sento odore di mare, che non so ancora da dove provenga.
Timidamente mi avvicino a questi giganti di legno mineralizzato, a queste pietre, marmi, vetri e conto: hanno 35 milioni di anni!
Sopra una radice, dentro un tronco Adrian Villar Rojas ha appoggiato uccelli mummificati, pesci spada comprati a Porta Palazzo, zucche, piume, scarpe, tante scarpe e altro ancora.
Molti di questi corpi si trasformano, non sono morti, cambiano nel tempo, come già i tronchi che si sono mineralizzati.
In un tronco le patate erano germogliate.
Ma il Rinascimento, nel senso di cambiamento, trasformazione, non finisce qui.
Osservo una radice e mi sembra di intravedere la statua di Lacoonte, gruppo marmoreo di estrema bellezza, osservo un ramo e mi pare di vedere la statua di una vergine, osservo una natura morta e penso a Caravaggio.
Universi paralleli, realtà lontane nel tempo e riunite nello spazio della mostra per evocare nello spettatore libere associazioni e riflessioni. Sono trascorse delle ore e ancora sto cercando dentro di me altri significati per la scelta dei materiali, per la scelta della loro disposizione nello spazio. E mi vengono in mente i fossili, che ci riportano a secoli lontani, i relitti in fondo ai mari, dove troviamo insieme alle statue ogni forma di vita marina abbarbicata.
Ecco, forse quella stanza è un grande relitto sottomarino, pieno di reperti illuminati dalla luce diffusa, che viene solo dall’alto, ovvero dalla superficie del mare. Io ero sott’acqua questa mattina, ecco perché sentivo odore di mare.
Raramente l’arte contemporanea mi ha così tanto interrogato.

2017-05-09T12:31:06+02:00ANGOLO CARE GIVER, le visite culturali|

Visita alla mostra Rinascimento

La visita alla mostra Rinascimento, prima personale italiana dell’artista argentino Adrian Villar Rojas, che abbiamo svolto venerdi’ 19 febbraio è stata estremamente interessante…eravamo molti e ci siamo ritrovati catapultati in un mondo davvero diverso!
Se volete scoprire almeno una parte di quello che abbiamo vissuto, aprite la presentazione allegata.
Grazie alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per la consueta ottima accoglienza.

Scarica la presentazione

2017-05-09T12:31:06+02:00ANGOLO AFASICO, le visite culturali|

Lo spettacolo Parole Dentro

Dopo il grande successo dello spettacolo “Come guerrieri senza spada”, realizzato nel 2014, il gruppo del Teatro Babel è giunto ad un altro grande obiettivo: la messa in scena dello spettacolo “Parole Dentro”, realizzato con la regia e il corrodinamento di Lorena La Rocca.
La prima assoluta è stata il 12 gennaio 2016 al Teatro Astra, la prima replica ha partecipato al festival di teatro “RIfugi” presso il teatro Garybaldi di Settimo Torinese.
Emozioni, impegno, professionalità…non si sono aggettivi sufficienti per descrivere il loro lavoro, bisogna assolutamente essere presenti ogni volta che recitano!
Per darvi un’idea, qui sotto potete alcune foto dello spettacolo.

2017-05-09T12:31:06+02:00ANGOLO AFASICO, le nostre attività|
Torna in cima